Come scegliere il formatore o il coach aziendale

driver principali delle aziende per restare competitive oggi, sono la formazione e il coaching.

In un contesto segnato dalla crisi, dal cambio generazionale, dall’influsso tecnologico e dallo smarrimento dei valori umani e sociali, è fondamentale per le organizzazioni mantenere i propri dipendenti aggiornati, investendo nello sviluppo delle loro competenze e della flessibilità mentale.

La formazione e il coaching consentono alle aziende di motivare i dipendenti e di creare le condizioni per favorire l’integrazione di competenze legate al saper essere e al saper fare.

Il processo formativo è indirizzato sia all’équipe manageriale che ai dipendenti, e favorisce:

L’apprendimento di nuove competenze

Il riconoscimento e la valorizzazione delle risorse

Il superamento di schemi mentali limitanti e depotenzianti

L’accrescimento dell’intesa e del benessere sociale

Lo sviluppo dei talenti e l’espressione della personalità 

Oltretutto, un’azienda che investe nella formazione dei propri dipendenti afferma indirettamente i suoi elevati valori sociali, quali “la crescita professionale”, “’il progresso”, “il benessere”, “l’intesa” e “il senso di appartenenza”.

Quando un’azienda investe in modo interpersonale, programmando formazioni ed incontri individuali di coaching,  può contare su maggiore coinvolgimento e motivazione da parte dei dipendenti,  nel miglioramento della performance e dei risultati, generando un vantaggio competitivo.

Per ottenere risultati concreti, le aziende devono appoggiarsi a dei professionisti e scegliere con cura i propri consulenti alla formazione.

Qui di seguito le cinque regole d’oro per la scelta del formatore o del coach aziendale:

– Regola numero uno: coach non si nasce, si diventa! Un coach esperto è colui che ha alle spalle una carriera professionale di alto livello grazie alla quale ha fatto emergere i suoi talenti nella gestione delle risorse umane e/o nella gestione aziendale. È colui che ha vissuto ed integrato le esperienze e che è passato attraverso cambiamenti e trasformazioni di identità. Un coach esperto ha un ricco bagaglio di esperienze di successo che decide di trasferire ad altri esseri umani, quindi si forma per conseguire diversi diplomi al fine di acquisire competenze relazionali, di comunicazione, di psicologia e legate al benessere nelle organizzazioni.

– Regola numero due: verifica delle certificazioni e dei diplomi. Oggi i coach e i formatori spuntano come i funghi! Infatti si possono ottenere titoli di coach e formatore in formazioni che durano anche poche settimane. È indispensabile verificare le competenze dei formatori e dei coach che entrano in azienda per formare le risorse umane al fine di investire soldi, tempo ed energie nel miglior modo possibile.

– Regola numero tre: l’energia vitale! Sia il coach che il formatore devono avere una bella aurea, un’energia motivante che traspira benessere e ispira al cambiamento. Diffidare sempre di professionistipolemici, poco flessibili e con poca energia vitale!

– Regola numero quattro: referenze e testimonianze! Un bravo coach o formatore ha generalmente testimonianze e referenze. È indispensabile guardare il suo sito internet e i suoi canali Social per comprendere la sua professionalità e il grado di soddisfazione dei clienti.

– Regola numero cinque: il valore aggiunto! Per divenire un professionista della formazione o un esperto coach, significa essere nell’energia del “dare”, “trasferire” e “condividere”. Solitamente queste figure hanno scritto libri, scrivono blog, fanno video tutorial o seminari.

Un buon coach o un buon formatore, è colui che si rende progressivamente inutile!

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