Morphic Resonance – Rupert Sheldrake

Rupert Sheldrake, biologo e saggista britannico, nei suoi scritti: A New Science of Life (1981) e The Presence of the Past (1988), elabora la teoria dei campi morfogenetici: forze invisibili presenti in un sistema (un organismo complesso composto da più parti) che non lo identificata con uno dei suoi componenti, ma con il sistema stesso. Il “campo morfico”, responsabile dell’organizzazione, della struttura e della forma del sistema, avrebbe una sua memoria, determinata dal contributo di ciascun membro.

Il libro spiega:
– come le forme e i comportamenti passati degli organismi determinano quelli di organismi simili nel presente attraverso la risonanza morfica.
– le connessioni non materiali che consentono la comunicazione diretta attraverso il tempo e lo spazio.

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Rupert Sheldrake propone che i campi morfogenetici sono responsabili della forma caratteristica e dell’organizzazione dei sistemi in biologia, chimica e fisica – e che hanno effetti fisici misurabili. Usando la sua teoria della risonanza morfica, Sheldrake è stato in grado di reinterpretare le regolarità della natura come più simili alle abitudini che alle leggi immutabili, offrendo una nuova comprensione della vita e della coscienza.

Sheldrake dimostra che le forme e il comportamento passati degli organismi influenzano gli organismi presenti attraverso connessioni immateriali dirette attraverso il tempo e lo spazio. Questo può spiegare perché i nuovi prodotti chimici diventano più facili da cristallizzare in tutto il mondo tanto più spesso i loro cristalli si sono già formati, e perché quando i ratti di laboratorio hanno imparato a navigare in un labirinto in un posto, i ratti altrove sembrano apprenderlo più facilmente. Con oltre due decenni di nuove ricerche e dati, Rupert Sheldrake fornisce un caso ancora più forte per la validità della teoria della causalità formativa che può trasformare radicalmente il modo in cui vediamo il nostro mondo e il nostro futuro.

I tre principi base dell’ipotesi della Causalità Formativa:

1 – I campi morfogenetici sono un campo che fino ad ora non è stato riconosciuto e preso in considerazione dalla fisica e non possono essere compresi attraverso le concezioni meccanicistiche classiche, ma richiedono concetti assolutamente nuovi.

2 – Gli organismi si evolvono. Hanno una storia e, grazie a un processo chiamatorisonanza morfica, contengono in sé una memoria. Ogni individuo facente parte di una specie, attinge alla memoria collettiva della specie e si sintonizza con i suoi membri passati, a sua volta contribuendo all’ulteriore sviluppo della specie stessa.

3 – I campi morfici sono memorie di influenza all’interno dello spazio-tempo, localizzati dentro e intorno ai sistemi che organizzano e strutturano con le loro informazioni.

La funzione basilare dei campi morfici è quella di imporre un ordine all’indeterminismo dei sistemi che presiedono: essi lavorano a livello subatomico, agendo come restrizioni programmate e schematizzate sulla moltitudine di eventi probabili. I campi morfici guidano i sistemi verso obiettivi specifici, che rappresentano i limiti verso i quali un sistema dinamico viene attratto (quelli che Renè Thom nella sua teoria del caos e delle catastrofi chiama “attrattori”).

Rupert Sheldrake (Newark-on-Trent, 28 giugno 1942), PhD, è un biologo e autore noto per la sua teoria diella risonanza morfica. All’università di Cambridge ha lavorato in biologia dello sviluppo come membro del Clare College. Era il principale fisiologo vegetale presso l’International Crops Research Institute for the Semi-Arid Tropics di Hyderabad, India. Dal 2005 al 2010 è stato direttore del progetto Perrott-Warrick per la ricerca su inspiegabili capacità umane e animali, finanziato dal Trinity College di Cambridge.

Rupert Sheldrake è autore di oltre 90 articoli scientifici e 9 libri e coautore di 6 libri. È stato tra i primi 100 leader del pensiero globale per il 2013, classificato dal Duttweiler Institute di Zurigo, il principale think tank della Svizzera. Su ResearchGate, la più grande rete online scientifica e accademica, il suo punteggio RG di 33,5 lo colloca tra i primi 7,5% dei ricercatori, sulla base delle citazioni delle sue pubblicazioni peer-reviewed.

Il pensiero strategico richiede la capacità di contemplare possibilità che non sono ancora presenti.
Rupert Sheldrake

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