TICINO MANAGEMENT
Intervista a Claudia Vece

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Intervista a Claudia Vece
Luglio 2020

Quantasia Sa Lugano

“Gestire lo stress ai tempi del Covid-19”

Neuroscienze e cibernetica alla base del metodo di coaching neuro-emozionale proposto da Quantasia di Claudia Vece

Articolo proposto dall’Associazione AITI – Associazione delle Industrie Ticinesi

Il diffondersi del coronavirus ha stravolto ed azzerato il nostro modo di vivere, le nostre abitudini quotidiane, distruggendo ogni forma di relazione sociale. La paura di essere contagiati, di perdere una persona cara o il posto di lavoro, ci sta togliendo ogni certezza.

Lo stress ci investe, ci soffoca, non riusciamo più a controllarlo: se non reagiamo, se non riusciamo a gestirlo o quanto meno a conviverci, rischiamo di mettere a repentaglio il nostro equilibrio, di precipitare nella depressione. Occorre correre ai ripari, mettere in atto dei meccanismi di auto-difesa.

Sì, ma come? Ce lo spiega Claudia Vece, Fondatrice di Quantasia (www.quantasia.ch) e Coach Neuro-Emozionale.

Ogni persona vive il suo stato di stress personale, non per tutti è uguale. La prima strategia, in questo particolare momento di vita, potrebbe essere quella di spegnere la televisione e di non farsi influenzare dai media che tendono ad amplificare le paure.
Per la prima volta ci troviamo confinati a casa e, alcuni di noi, hanno molto più tempo a disposizione. Rallentare nella vita ci permette di contemplare e coltivare noi stessi, di raccoglierci nel mondo interiore, di fare ciò che amiamo, di coltivare degli hobby. Tutto questo favorisce il benessere, che ha tante sfumature; una di queste è il benessere emozionale che ci permette di stare in equilibrio, adattandoci con flessibilità alle situazioni che viviamo.

Le emozioni vivono nel corpo e il corpo è la mente subconscia. Non possiamo cicatrizzare una ferita con la nostra mente, come non possiamo controllare le emozioni. Il controllo delle emozioni è un mito da sfatare. Esse sono come dei muscoli e vanno allenate.

Facciamo un esempio. Quando abbiamo imparato a guidare, tutta la nostra attenzione consapevole era diretta al controllo del traffico, degli specchietti, del cambio e di tutti quegli elementi che dovevano essere anticipati, appresi ed integrati. Con la ripetizione dei gesti ed allenandoci, abbiamo insegnato al corpo a guidare per noi. Oggi ci sediamo in macchina e pensiamo al lavoro, ai problemi, facciamo una telefonata o ascoltiamo la radio e, mentre la nostra attenzione è altrove, il nostro corpo guida la macchina. Ciò significa che, ripetendo delle sequenze precise, il cervello impara e il corpo riproduce per noi; il cervello è un registratore delle esperienze passate e le riflette per noi ad ogni istante, sia che ne siamo consapevoli o meno. Le emozioni funzionano come questo principio. Una persona che vive in stati di ansia e stress costanti, non ha acquisito ed integrato le strategie per regolare il suo stato emozionale interno, per cui il suo stato d’animo reagisce in funzione degli avvenimenti esterni. In sostanza è il suo ambiente ad avere il potere sul suo stato di benessere.

Le strategie di regolazione emozionali sono fondamentali, tutti dovrebbero investire su sé stessi per acquisirle ed integrarle. Allenare la capacità di trasformare il malessere in benessere emozionale, in tempi brevi, permette di utilizzare le energie a favore delle visioni, piuttosto che incanalarle verso ciò che si teme.

Ma cosa si intende esattamente con “educazione neuro-emozionale”? «Si tratta di un approccio flessibile poiché utilizza tecniche e metodologie differenti», chiarisce la professionista, «si ispira ai principi delle neuroscienze, della biologia, della psiconeuroendocrinoimmunologia e della fisica quantistica e si fonda sulla scienza cibernetica, sulla Programmazione Neuro Linguistica, sul Sistema di Allineamento Neuro Emozionale e sul mindful coaching. Per offrire un’immagine eloquente, l’Educazione Neuro Emozionale è un po’ come la preparazione sportiva per un atleta: permette di affrontare le sfide di vita in modo performante, mantenendo il focus e il benessere durante il cambiamento», conclude Claudia sorridendo.Ma cosa differenzia questo tipo di coaching dal coaching classico? «Il coaching classico offre delle strategia mentali che funzionano per un determinato scopo, ma che non per forza restano e si possono utilizzare anche in altre esperienze», segnala l’imprenditrice. «Invece il coaching neuro-emozionale è un’esperienza di trasformazione pro- fonda che permette di affrontare il cambiamento attraverso l’attivazione della neuroplasticitààe l’allineamento tra mente e corpo attraverso tre semplici passaggi – benessere, potenziamento e performance. Questo è permesso dal rafforzamento dei “circuiti in- versi” che creano una moda- lità che nel tempo diventa una specie di automatismo, che si attiva nel momento del bisogno e resta per sempre nel bagaglio neuro-emotivo individuale, affrontando con successo i cambiamenti repentini e costanti a cui ci mette di fronte la società».

Una storia di successo, quella di Quantasia che oggi lavora, oltre che con clienti privati, anche con diverse società e organizzazioni nazionali e internazionali. «Siamo attivi nei settori più disparati», osserva Claudia Vece, «ma posso dire che abbiamo un focus particolare nel mondo della scuola e dell’educazione, dove il coaching neuro-emozionale ha particolare successo perché punta sull’educazione al cambiamento».

Molti sono i progetti per il futuro nel cassetto di Claudia, che a breve potrà anche indossare il cappello di scrittrice, grazie all’imminente pubblicazione di un libro. «Non voglio anticipare molto, ma si tratta di un libro dove esploro me stessa per spiegare come potenziare le mie azioni e i miei risultati. Contraria- mente a quanto si potrebbe immaginare, non è affatto un libro autobiografico, ma piuttosto la proposta di un modello da seguire per chi vuole intraprendere la strada dell’educazione neuro-emozionale». Insomma per una che non si ferma mai come Claudia il cambiamento è veramente uno stile di vita!

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